Cosa significa 5G
Come per gli altri standard (quelli oggi attualmente in uso sono 2G, 3G e 4G), 5G significa semplicemente “5th Generation“, cioè quinta generazione. Cosa sia esattamente dal punto tecnico non è ancora stato definito con precisione. Quello che oggi è chiaro sono gli obiettivi che questo nuovo standard dovrà offrire. La Next Generation Mobile Networks Alliance definisce quindi generalmente con “5G” uno standard in grado di soddisfare i seguenti scenari: velocità dati di decine di megabit al secondo per decine di migliaia di utenti;1 gigabit al secondo simultaneamente a molti lavoratori con gli uffici posti sullo stesso piano;parecchie centinaia di migliaia di connessioni simultanee per massicce reti di sensori senza fili;efficienza spettrale significativamente potenziata in confronto al 4G;copertura migliorata; efficienza dei segnali potenziata; latenza significativamente ridotta in confronto all’LTE.
Il 2019 sarà l’ anno del 5G: partiranno le prime reti in Europa, Nord America, Cina, Australia e Giappone, arriveranno sul mercato i primi smartphone e altri apparecchi compatibili. Lo sviluppo della rete cellulare di prossima generazione prosegue veloce: è una rivoluzione, ma pure una necessità, visto che già il volume di dati scambiati nel 2024 sarà di 60 volte superiore a quello del 2013 e la maggior parte sarà generata da contenuti multimediali, come video, anche in diretta e a 360°. Presto le reti 4G diventeranno insufficienti per una tale mole di dati e sarà necessario utilizzare le frequenze del 5G anche per i servizi a banda larga mobile. Così nel 2024 il 25% del traffico mobile sarà su reti 5G.
Prossima generazione .
L’ ecosistema è composto da operatori, fornitori di servizi e produttori hardware. Da Sony a OnePlus, da Oppo a Netgear, Nokia, Samsung, Intel, LG: un po’ tutto il mondo dell’ hi tech è coinvolto. Tra le aziende in prima fila c’ è Qualcomm, che produce la maggior parte dei chip usati sugli smartphone. Il colosso americano, già nel 2016, aveva presentato il primo modem 5G: l’ X50 è adottato da una trentina di modelli in arrivo, alcuni dei quali visti in anteprima all’ ultimo Mobile World Congress.
Intanto ha annunciato l’ X55, capace di funzionare con tutte le reti esistenti, dal 2G al 5G, per facilitare il passaggio da una tecnologia all’ altra: un motivo in più per non precipitarsi ad acquistare i primi smartphone 5G, ma aspettare almeno fino all’ autunno. Tra le caratteristiche del nuovo modem c’ è la velocità: 7 gigabit per secondo in download e 3 gigabit in upload; migliorano anche le prestazioni con la rete 4G.
È più efficiente dal punto di vista energetico e questo permetterà di ridurre le dimensioni degli apparecchi: se la prima generazione di smartphone 5G rappresenta un compromesso tra dimensioni esterne e autonomia, con la seconda arriveranno sul mercato modelli meno ingombranti. Oltre a smartphone e hotspot wi-fi, il modem X55 è compatibile anche con altri dispositivi, dai pc ai sistemi per le auto.
Il futuro prossimo . La caratteristica più importante del 5G, più che la velocità, è però il bassissimo tempo di latenza, ossia il tempo che trascorre fra l’ invio dei dati e la ricezione della risposta. Si passa da qualche decina di millisecondi per il 4G a qualche millisecondo. Meno di un battito di ciglia, ma quanto basta, ad esempio, a frenare un’ auto in corsa prima di un incidente.
Senza il 5G è impensabile la guida autonoma: i veicoli, infatti, devono essere sempre connessi con un cervellone centrale, che elabora i dati di transito grazie all’ Intelligenza Artificiale e invia in tempo reale le istruzioni necessarie.
Applicazioni e servizi . In campo sanitario i pazienti potranno essere monitorati o visitati da remoto in tempo reale, un campo in cui si stanno sperimentando nuove soluzioni con l’ Istituto Italiano di Tecnologia. A livello industriale sarà poi possibile accelerare i processi di digitalizzazione e automazione, eliminando vincoli che rallentano le procedure di aggiornamento dei sistemi automatici.
Tagliando i fili, il ciclo produttivo potrebbe essere riconfigurato più velocemente per realizzare oggetti differenti, aumentandone l’ efficienza e diminuendo costi e inquinamento. Si potrà anche comunicare più facilmente in lingue diverse grazie a servizi di traduzione in tempo reale o giocare, utilizzando la potenza di calcolo di server remoti, e quindi migliorando le prestazioni e l’ autonomia dello smartphone (o della console).
Cosa fa l’ Italia . Ci stiamo muovendo in maniera più spedita rispetto ad altri Paesi Ue: le frequenze sono state assegnate, le sperimentazioni procedono, i primi servizi commerciali dovrebbero arrivare entro l’ anno. Ma il caso più eclatante è San Marino, che dalla fine del 2018 è diventata la prima nazione europea interamente 5G con copertura al 99%. La rivoluzione, insomma, è dietro l’ angolo e tuttavia non è detto che il 5G arrivi prima con gli smartphone: Huawei e altri produttori hanno presentato modem domestici che non hanno bisogno di essere connessi alla rete fissa e promettono prestazioni fino a tre volte superiori alla fibra ottica.
Articolo di Bruno Ruffilli per “la Stampa”
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