La piccola Anna quasi non parla
Ma sa guardare il cielo.
Ostinata volta la schiena
sembra sbandare, un’orma sull’altra,
nel fruscio dell’erba che s’apre.
Ma sa guardare il cielo.
Punta il dito poi dice guarda!
e sembrano parole scappate col vento.
La mamma e io dunque guardiamo
l’argine i folti cespugli poi nell’acerba stagione
un glicine che prolunga il suo giallo rovinoso.
La piccola Anna non parla
dondola il capo delusa, l’indice fermo verso il cielo
dove la luna crescente saluta la primavera.