DUECENTOSESSANTUNO ANNI FA NASCEVA, A SALISBURGO, MOZART, ANCORA OGGI AMATISSIMO E SEMPRE IN CARTELLONE NEI TEATRI DI TUTTO IL MONDO- NEL 2016 L’INTEGRALE DELLE SUE OPERE E’ STATO IL DISCO PIU’ VENDUTO-LO RICORDA IL MUSICOLOGO MARIO LEONI IN QUESTO ARTICOLO DELIZIOSO PER IRONIA E DEVOZIONE.
Buon compleanno, Amadeus! Scusami, lo so, preferisci esser chiamato Amadé o più semplicemente Wolfgang ma sai, papà Leopold e mamma Anna Maria te ne hanno messi davvero parecchi, di nomi: Joannes, Chrysostomus, Wolfgangus, Theophilus. Ben presto il tuo talento immenso si è manifestato. Ancora oggi commuovono le pagine del diario personale di tua sorella Nannerl che racconta delle lacrime di tuo padre mentre, nascosto, ti ascolta suonare il clavicembalo e scopre le tue doti inspiegabili. Ne hai fatte piangere di persone in questi duecentosessantuno anni! Tra l’altro, portati benissimo.
Soprattutto la tua musica è in perfetta forma: suonata in tutto il mondo senza ombra alcuna di crisi, registrata e venduta ancora ovunque. Pensa che il 2016 si è concluso con l’integrale di tutte le tue opere che è risultato il disco più venduto dell’anno. Chi l’avrebbe mai detto: hai battuto i quattro accordi del Liga, la Pausini in salsa natalizia e le sgolate cover del Volo che di solito vendono forte.
La tua musica è ormai utilizzata in ogni dove e la pubblicità è ormai vecchia roba. Risuonano le note delle tue sinfonie nelle stazioni metropolitane della Nuova Zelanda: pare riduca e disincentivi i piccoli crimini. Sei la terapia per le partorienti: sembra agevoli il parto, le mamme sperano che il nascituro ripercorra le tue orme e ai bambini pare che faccia bene. Anche le mucche, il cui colto fattore diffonde nella stalla le tue note, producono più latte. Insomma, sei più attuale che mai. Qualche giorno fa al Comunale di Bologna sono apparse in scena bandiere dell’IS e coltelli alla gola durante il Ratto del serraglio. Chissà, un giorno, la tua musica li sconfiggerà.
La tua musica ha anche preannunciato, in tempi non sospetti, l’elezione di Donald Trump alla Casa Bianca. Il regista Peter Sellers nel 1988 ambientò le tue Nozze di Figaro al cinquantaduesimo piano delle Trump Tower. Sì, è diventato presidente degli Stati Uniti d’America. Papa Francesco dice che dobbiamo aspettare di vedere cosa farà. Intanto pare voglia tagliare il National Endowment for the Arts. Certo che Melania, sua moglie, ti sarebbe piaciuta. Sicuramente le avresti dedicato una tua opera con annessa richiesta di matrimonio.
Mi chiedi dell’Italia? Beh, certo, dimenticavo. Dal 1769 al 1773 l’hai visitata e amata parecchio. Milano, Verona, Parma, Firenze e Roma. Avevi appena diciott’anni ma già l’Europa ti conosceva bene e proprio qui sono nate tante tue meravigliose opere. Dicevamo l’Italia. Potresti farti un sacco di risate. C’è una nuova classe di politici che crede alle scie chimiche, combatte l’olio di palma e stenta coi congiuntivi. Figurati se riconoscono un tuo lavoro! Però per il tuo compleanno nella Capitale ci sarà una gran festa. Orchestra e Coro dell’Accademia di Santa Cecilia accompagneranno una delle più importanti voci nel panorama musicale, una che la tua musica la conosce bene. Parliamo del mezzosoprano Cecilia Bartoli. Lei ed il direttore Antonio Pappano hanno pensato di regalarti una festa coi fiocchi, animata da alcune delle tue seicentoventisei opere. Tutte meravigliose, perfette.
Come diceva l’Antonio Salieri nel film Amadeus di Miloš Forman: “Perfetta come mai opera era stata. Sposti una sola nota e si immiserisce tutto. Sposti una sola frase, la struttura crolla”. Alcuni pensano di averle capite solo perché le hanno studiate approfonditamente. Altri si sforzano di spiegarle pretendendo di averne la chiave d’accesso. Pochissimi si rendono conto che la tua musica non va capita ma vissuta perché ogni pagina racconta la tua e nostra realtà filtrata dalla bellezza oggettiva della musica. Io spero che un giorno la tua musica si ascolti anche nei bagni come accade nella casa di Kakuro Ozu: ti siedi sulla tazza del cesso e parte il tuo Requiem. Prosit!
Mario Leone per il www.Foglio.it
Nel video music sotto potete ascoltare il Lacrimosa del Requiem. L’amen finale del brano si lega idealmente col prosit dell’articolo, nell’unica bellezza che lega vita e musica.