IL VAGABONDO DEL MANGA

26 Nov 2017 | 0 commenti

ECLETTICO E GIRAMONDO, PLURIPREMIATO, MA SOPRATTUTTO CURIOSO- IGOR TUVERI DISEGNA  SEMPRE LA MEMORIA E IL TEMPO, STRATIFICANDO PASSATO E PRESENTE CON LA SENSIBILITA’ DELL’ARTISTA CHE SI INNAMORA DI CIO’ CHE VEDE E DISEGNA PERSONE NON PERSONAGGI.

 

“Mi piace: il suono dei geta nelle strade di Tokyo, la musica di Fats alla mattina presto, leggere Cechov quando viaggio, parlare con una bella donna e innamorarmi della sua intelligenza, i quadri di Redon esposti al buio, nei piani alti del Musée d’Orsay, la birra Sapporo bevuta nel 94 a Sendagi. La luce del pomeriggio nella mia casa di Parigi, il frusciare delle palme a Capitana, il telefono che tace, andare al mare di primavera e scrivere, Buster Keaton, capire come un artista ha disegnato una cosa, leggere le lettere, il white russian, stare seduto, immergermi in altri tempi, altri luoghi. Cucinare qualcosa, stare all’ascolto, immaginare come viveva Hokusai, perdermi, emozionarmi davanti a una bella foto, osservare i palazzi e capire chi li ha abitati.” (presentazione tratta sul suo sito ufficiale http://www.igort.com/).

 

E’ appena uscito Il vagabondo del manga il secondo volume di Quaderni Giapponesi, il diario di viaggio dedicato al Giappone scritto e disegnato da Igort, uno dei più apprezzati e importanti disegnatori italiani contemporanei. Anche questo caso si tratta di un diario di viaggio in cui Igort – che è nato a Cagliari nel 1958 e il cui vero nome è Igor Tuveri – racconta il Giappone antico e contemporaneo attraverso le storie e le opere di artisti, poeti, autori di manga e di anime, mescolate a incontri con fabbricanti di carta dei nostri giorni, sapienti buddisti e hikikomori, gli adolescenti che rifiutano il mondo e vivono isolati per anni. Il volume è una sorta di suggestivo compendio artistico e storico del Giappone, pieno di haiku, commenti su libri antichi, inserti di fotografie vecchie e recenti, raffigurazioni di miti incubi e sogni, disegni ispirati ai manga, tutto tenuto insieme dallo stile raffinatissimo, elegante e lirico di Igort.

Igort, che ha vissuto 20 anni in Giappone, racconta così la nascita del libro:

«Per anni ero tornato in Giappone, un luogo che oramai mi appariva come “casa”. Eppure quella fu la prima volta che mi abbandonai a un viaggiare senza scopo. Non c’erano appuntamenti o incontri da fare, viaggiavo per il gusto di perdermi. E forse, cominciai a capire, perdersi in luoghi sconosciuti permetteva di penetrare in stanze segrete, di un sé più profondo. Mi preparai ad accogliere quello che il viaggio avrebbe portato, come Miyamoto Musashi preparava i suoi duelli. Con la precisione che lascia la porta aperta al caso, per dare il benvenuto all’inimmaginabile»

Il vagabondo del manga è stato pubblicato dalla casa editrice Oblomov, fondata dallo stesso Igort e parte da La nave di Teseo. Si può acquistare anche una versione in edizione limitata, di cui esistono 999 copie firmate e numerate. Oltre al primo volume di Quaderni giapponesi (potete sfogliare qualche tavola qui), Igort ha pubblicato anche Quaderni russiQuaderni ucraini (di cui trovate dieci tavole qui) e Pagine nomadi.

 

 

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