INFINE
Cari amici,
grazie per essere qui, dove appena arrivano i rumori,
vi ha spinto cosi numerosi il tempo propizio
di questa matura stagione,
insieme al ricordo
mi illudo dei bei giorni passati.
Infine
la pietra è rotolata
giù nella vallata, senza fragore,
fra le auto che si intrecciano
mentre incessanti si rinnovano gli affanni.
Come poteva essere diverso
se nemmeno l’erba fa rumore quando cresce?
Eppure cresce, e c’è un fine per tutto.
Quindi visto che siete qui
ci sia di profitto riflettere.
Io voglio dirvi una novità,
non certo parlare del tempo che invecchia
o delle stagioni che abbiamo dimenticate
ma di come può essere costretta l’anima
in questo involucro di pelle.
La novità è questa
io brucio di passione!
libero del corpo infine
fremo come foglia al vento, il cuore in tumulto,
sgrano gli occhi
e tutto vorrei guardare e toccare.
La vera saggezza, credete, non è la passione del corpo
ma la passione dell’anima.
Mi sono fatto l’idea che siamo nel corpo
ma che esso deve contenere e non separare,
altrimenti come spiegare
questo bruciore in cui sono immerso.
Infine
le passioni possono tornare a garrire se il corpo invecchia
non viene davvero per nuocere ogni male,
anche senza il conforto della fede sappiate
che la paura della notte già prelude ad un’alba grandiosa.
Sordo può essere il vostro orecchio, ma non il cuore,
incerto può diventare il passo, ma l’anima resti audace
così come solo può essere.
Infine
amici vogliate considerare che nati uguali e diversi
come foglie su un ramo o l’impronta di un dito
diventiamo diseguali e greggi belanti
quando l’Io invenzione del diavolo
in combutta con le ideologie ci chiude in solitudine.