Questa frase di Juan Rulfo, scrittore messicano molto apprezzato da Marquez, ma poco noto in Italia, autore di La pianura in fiamme, un grande affresco della vita contadina in una terra inospitale e abbandonata, la condivido profondamente perché rispecchia il mio modo di vedere ogni attività artistica rivolta a ricreare la realtà, attraverso l’esperienza sensibile, per affermarla prima come finzione e ricrearla dopo come verosimiglianza. Il verosimile, spesso, è più pregnante, evocativo e ricco della realtà. E’ un poco come confrontare la presa diretta con la moviola: nel secondo caso si perde il guizzo e la freschezza della immediatezza, ma si guadagna molto nel dettaglio, nella profondità, in comprensione dei diversi piani e degli elementi in gioco. Da questo punto di vista, la realtà non è letteraria, lo è invece la verosimiglianza di essa. Naturalmente, la realtà non mente, è lì come causa efficiente di se stessa. La menzogna è tutta in chi ricrea, come Rulfo giustamente dice.
Secondo Rulfo, questa trasformazione avviene a patto di creare l’ambiente, creare il linguaggio, creare il personaggio. Queste possono essere tre regole d’oro per il principiante o aspirante scrittore.
I tre piani si intrecciano fra loro, come in una reazione chimica: se ne manca uno o la “quantità” non è quella necessaria, la reazione non avviene e tutto si riduce a sporcare pagine inerti e mute.
Un paesaggio senza personaggi non è che un fermo immagine inespressivo, un paesaggio senza parole appropriate è come se fosse senza colore, più ancora: riempito di cose senza nome.
Il punto di attacco può essere il personaggio, con una storia, un passato o un futuro (il presente letterario è un po’ sempre un futuro). A questo personaggio va data poi la parola, che deve risuonare naturale e “giusta”. Poi il personaggio va animato nel paesaggio che funge come il medium nella pittura, quindi sempre ancillare rispetto agli altri due elementi.
Non sempre è così, naturalmente, a volte il procedimento è diverso, addirittura capovolto, come in certa letteratura inglese classica, dove la centralità è tutta nel paesaggio. Ma comunque mescolati questi tre ingredienti sono indispensabili.
Naturalmente questa non è una ricetta che da sola funzioni, può essere utile avere nella cassetta degli attrezzi queste nozioni. Ma, se non ci sono fantasia, cuore e talento le pagine si trasformano in parola messe in fila.