A META’ FRA DIABOLIK E MAGRITTE, IL GIOVANE OLIVIER PIU’ DI UN COMICS E’ UN NARRATORE. LA SUA MAESTRIA NELL’USO DEL WEB DESIGN E’ FUNZIONALE AL GUSTO PER LE STORIE E AI PERSONAGGI, RITRATTI NEI LORO SOGNI O PAURE.
Oliver Bonhomme è un artista a 360 gradi. È conosciuto soprattutto grazie alle sue illustrazioni, ma il suo lavoro di direttore artistico, soprattutto dello Studio BK fondato da lui stesso e con il quale si occupa di ogni espressione artistica, dai video mapping agli spettacoli di luci, fino alla cura di messe in scene per rappresentazioni teatrali, non è da meno.
Ma quello su cui ci vogliamo focalizzare noi è l’Oliver Bonhomme illustratore. Il suo è un portfolio cospicuo, in cui riusciamo a notare degli elementi ricorrenti e sempre presenti fin dai suoi primi lavori tanto quanto nuove sperimentazioni.
Appena dopo il diploma all’Ercole Emile Cohl di Lione nel 2010 inizia a collaborare con Le Monde e con il Washington Post, sviluppando la capacità di ritrarre la realtà in maniera originale. Le sue illustrazioni concettuali si adattano a qualsiasi argomento, dalla politica all’economia, dai temi sociali alle notizie di cronaca.
Solo successivamente si approccia al mondo del fumetto dando vita, con l’aiuto di Joseph Safieddine, il suo primo libro, L’Homme Sans Rêve.
Da qui in poi non ci sono più limiti, per Oliver Bonhomme sembra che ogni cosa possa essere illustrata, la realtà come i viaggi, la città come i paesaggi, le emozioni come le paure. Anche la tecnica non è mai la stessa, a volte ci troviamo di fronte a illustrazioni digitali, altre mescolano il digitale con una parte fatta a mano, altre ancora svelano un uso magistrale di matite e acquerelli.
Ciò che non cambia mai è il suo stile, riconoscibile tra mille, che in maniera del tutto straordinaria riesce a unire in una sola immagine scenari surreali, taglio pop e colori e forme esasperate.
Articolo di Giulia Guido per https://www.collater.al/