Tra sacro e profano, le sculture tatuate di Fabio Viale
Un sapiente mix di texture e chimica del colore, Fabio Viale è un artista italiano che oltre a creare splendide sculture in marmo le ultima tatuandole.
Una pratica inusuale senza dubbio, mai vista prima, il suo è un approccio raffinato, colto, eccentrico e straordinariamente contemporaneo alla scultura storica, che interpreta con un linguaggio molto personale.
La caratteristica principale delle sue sculture di marmo è che non sono colorate sulla superficie, l’artista italiano non dipinge nulla sul marmo, ma utilizza un inchiostro che si infiltra nel materiale in modo molto simile a quello dei tatuaggi che penetrano nella pelle umana.
L’accostamento di marmo, classicismo e tatuaggi è una scelta ripetuta più volte nelle opere di Fabio Viale.
Una tecnica straordinaria, sfruttando la porosità del marmo riesce a far penetrare il colore fino in fondo.
La sua arte è un incontro tra la vita e la morte, tra il sacro e il profano. Una combinazione atipica che suscita stupore e meraviglia, dove la storia di una scultura si fonde con la contemporaneità dei tatuaggi, spesso visti in maniera negativa.
Fabio Viale crea un dialogo tra l’iconografia classica e la Russia. Infatti l’artista ha scelto di rappresentare sulle sculture i tatuaggi spesso utilizzati dai carcerati dello stato transcontinentale, che possiede un significato e un codice molto complesso. Lo scopo è quello di raccontare una vita e di suscitare paura, messaggi che stridono con il biancore del marmo.
Articolo di Emanuele D’Angelo ArtFacebook469TwitterFlipboardPinterest2WhatsAppE-mail