Napoli-Amsterdam. Un viaggio on the road tra le mete europee più conosciute.
Estate 2017. Viaggio in macchina Napoli-Amsterdam, passando per Vienna, Berlino, Praga, Lubiana… chissà ancora dove e ritorno. Andrea ed io. La nostra auto impegnerà circa 50 ore per raggiungere tutte le città.
Un po’ per pigrizia, un po’ per scaramanzia, ma soprattutto per molto spirito di avventura, prenoteremo la nostra camera su Booking (Clicca QUI) con letti separati e bagno in comune in una residenza universitaria (Clicca QUI per scoprirla) di Lubiana, la capitale della Slovenia, solo dopo aver superato Trieste e a pochi chilometri dal confine.
Prenotare all’ultimo secondo sarà una costante di questo viaggio.
Però il posto sarà carino, pulito e a pochissimi passi dal centro. (Clicca QUI per trovare un ostello)
OLL IU NID IS LOVE
AHAHAHAHAHAHAHA
Avrà ripetuto almeno sei volte, se non di più questo verso il musicista di strada che strimpella una chitarra all’ingresso dell’ostello.
Nonostante la risata stonata e la cantata ubriaca, i ragazzi che sono seduti intorno a lui si divertono. Anche noi.
Abbiamo parcheggiato, e non è per nulla semplice (ed economico) farlo a Vienna. La città già dai finestrini ci è apparsa subito austera, elegante, raffinata e cinematografica. Una bella capitale insomma. Poi scopriremo anche che sarà tra le più care di tutto il tour (senza considerare pranzo e pedaggio svizzero).
Il grande amore e maschera d’oro sono due dei più importanti film di Hugo Thiming, il più famoso attore austriaco. A lui è dedicata la nostra stanza, la 510; se a Lubiana infatti abbiamo soggiornato in un ostello, qui a Vienna abbiamo scelto una camera con tutti i confort e le stelle disponibili. Ci siamo dati una rinfrescata e siamo scesi.
Abbiamo girato per le vie del centro e ci siamo ritrovati a piazza Municipio, luogo in cui con tanta sorpresa ed ancor più fortuna abbiamo scoperto esserci proprio il festival del cinema (Puoi dare un’occhiata QUI al Festival).
Un mega schermo che per oltre un mese, ogni sera proietta qualcosa di interessante ai turisti ed ai passanti che oltre allo spettacolo hanno a loro disposizione cibi locali e cucina etnica.
Mentre davano un concerto di una delle più famose violiniste al mondo, di cui ora non ricordo il nome, accompagnata dall’orchestra filarmonica di Berlino, abbiamo scelto di cenare con il canguro.
Non mi viene in mente nessun termine di paragone per la squisitezza di quella carne.
Solo il gamberone al forno avvolto in lardo di colonnata, provato l’ultima sera sulla spiaggia di Follonica, potrà competere (e forse battere, per gusto).
Il Ljubljanica di Lubiana, il Danubio a Vienna ed ora ed il fiume Moldava che scorre a Praga sono stati una costante di questo viaggio tra le prime tre capitali.
Attraversando il ponte Carlo, lo storico ponte in pietra sulla Moldava, che collega la Città Vecchia al quartiere di Malá Strana, sono stato molto colpito dalle antiche statue che, secondo una leggenda locale, la notte prenderebbero vita per dar un aiuto ai bambini della città.
Il tragitto che collega le due capitali però non è una vera e propria autostrada: a volte mi ricordava l’asse mediano tra Arzano e Melito, altre volte i lavori della Salerno Reggio Calabria… infondo, ogni mondo è paese ed anche qui la terza corsia sembra una chimera.
Godot non è ancora arrivato.
Nonostante il menù ceco ed il cameriere muto inglese, abbiamo mangiato molto bene; l’abbigliamento rustico ed i tir parcheggiati nell’area di sosta non sono stati smentiti.
Una colazione border line consiste nel mangiar di prima mattina un hot dog con megasaliccia, formaggio e chili piccante a cavallo del confine tra Repubblica Ceca e Germania. Ripartiamo.
Lamezia Milano? In realtà no, ma Vienna-Amsterdam. Per il resto sembra che questa canzone cantautorale dalle tinte calde come un dipinto di Rembrabdt (la cui casa ed il suo studio visiteremo domani prima di andare al museo di Van Vogh (Per informazioni clicca QUI) e dalla sonorità retrò come una vespa sprint, proprio come tutte le altre canzoni di Brunori che stamattina ci tiene compagnia, abbia ragione:
E SCRIVO AL MONDO SECONDO ME
CHISSA’ COM’E’ INVECE IL MONDO
VISTO DA TE
Ti penso forte. Ci rimettiamo in viaggio senza preoccuparci della velocità in autostrada. Lei noi ha limiti, io si.
La colorazione rossa degli M&M’s deriva da un pigmento naturale che si trova solo nelle femmine di una particolare specie di coccinelle originarie del Messico. Quello stesso pigmento, qualche secolo fa veniva utilizzato da Rembrandt per i suoi quadri.
Dopo 2500 chilometri siamo ad Amsterdam; quasi a metà viaggio. Abbiamo visto la casa museo di uno dei più grandi pittori della storia dell’arte europea ed il più importante di quella olandese, c’era troppa fila per Van Gogh. Abbiamo passeggiato per il quartiere con le luci rosse e le vetrine gourmet.
Stiamo per visitare una mostra dedicata sia a Dalì, pittore, scultore, scrittore, cineasta e designer spagnolo che a Bansky, la cui arte, come ricorda Wikipedia, trova espressione nella dimensione stradale e pubblica dello spazio urbano, realizzando pezzi che documentano la povertà della condizione umana.
In giornata andremo verso nord e scopriremo che 10 a 1 è la proporzione con cui 10 litri di latte diventano un chilo di formaggio. Siamo andati in una fabbrica di formaggio appunto, l’edificio alla nostra destra era un laboratorio di cioccolato e tutto intorno a noi c’erano mulini e canali.
Profumo di cioccolato ovunque, ma mangerei un bel piatto di spaghetti con pomodoro fresco, calamaro arrostito e un bicchiere di vino con le percoche. Si parte
Sarà che è il primo pomeriggio del primo venerdì di Agosto ma gli edifici istituzionali sono deserti ed i cartelli che segnalano un livello di sicurezza giallo sono poco rassicuranti. Attraversiamo la strada ed ordiniamo da Pizza Hut. Due birre e due pizze.
La barbecue chicken con pollo grigliato, funghi, cipolla, peperoni verdi, mozzarella e salsa barbecue e la hot ‘n spicy, ovviamente piccante. Entrambe le pizze ci vengono servite in due ‘rutielli’ di ghisa ancora caldi. Justin, la cameriera, mi ha sorriso più volte, ma saprete meglio di me che i sorrisi di cameriere, prostitute e venditrici in generale non sono sorrisi ma deformazione professionale.
38 euro, paghiamo e torniamo in albergo per prenotare la camera di domani.
Pranzo in Lussemburgo. L’ultimo granducato ancora esistente è tra le più importanti piazze finanziarie al mondo.
Ora siamo per salire sulla ruota panoramica: city sky liner (per saperne di più clicca QUI) , 360 gradi di rotazione e 81 metri di altezza.
Alla porte del Relais de l’Orangerie (Per prenotare clicca QUI) di Strasburgo troveremo un digicode, composto il prefisso ‘1266’ e per entrare spingeremo la porta sulla destra. Digiterò anche dodicizerotre, il codice del mio cellulare che mi ricorda del dodici marzo, per recuperare queste informazioni.
Saliremo su per le scale e alla terza porta, un’altro codice: il prefisso “2266”.
Ci saranno anche informazioni su Strasburgo e l’elenco dei supermercati della zona.
Per recuperare la chiave, sarà necessario comporre il prefisso ‘1313’ nella piccola cassaforte adiacente alla porta di studio.
Finalmente ecco la chiave .Quando faremo il check-out domenica, dovremo lasciare la chiave nella cassetta postale al piano terra.
Non incontreremo mai Serge l’albergatore che ci ha dato queste informazioni su WhatsApp confessando di utilizzare google translate.
Dalla nostra finestra però si vedono sventolare le bandiere di tutti gli stati e tra gli alberi si intravede la sagoma del parlamento europeo.
L’Europa bella ed il bello dell’Europa è che ti permette di girarla tutta in macchina senza file interminabili alla dogana, senza calcoli noiosi all’ufficio del cambia valute e senza nessuna barriera culturale.
Dopo una cena tipica dell’Alsazia, in un locale tipico dell’Alsazia, con birra dell’abbazia dell’Alsazia, passeggiamo per le vie di questo paesino più germanico che gallico mentre una chitarra, un sax ed un contrabbasso suonavano:
“WHAT A WONDERFUL WORLD. YES I THINK TO MYSELF WHAT A WONDERFUL WORLD”
Con la coda dell’occhio scambio due islamiche per due suore a causa della similitudine cromatica e stilistica del loro abbigliamento. Però poi mi concentro su una di loro: la guardo, mi guarda, mi sorride (questa volta non c’è nulla in vendita ma solo una fantasia in regalo), le sorrido e mi accorgo che è bellissima, il modo con cui è vestita mi segnala che è musulmana. Il suo profilo, i suoi lineamenti ed il suo sguardo mi rimarranno impressi. Mi sorride e si volta.
15 gradi, pioggia e traffico.
L’inverno arrivato a Casa Stark e pure in Svizzera.
Dopo più di una settimana ho mangiato pasta: tortellini in autogrill all’ingresso del traforo, 70 franchi svizzeri che sono più di 70 euro francesi.
E’ tornato il sole e con due coltellini svizzeri in tasca ci siamo rimessi in viaggio ed abbiamo attraversato la dogana.
Se Massimo Rarieri, Enzo Avitavile, Spacca Neapolis 55, Avion Travel e Pietra Montecorvino ascoltati di primo mattina ci hanno ricordato che come afferma John Turturro nella sua introduzione al film passione:
“CI SONO POSTI IN CUI VAI UNA VOLTA SOLA E TI BASTA… E POI C’È NAPOLI…”
Made in Europe, il rock degli anni 80 e le sigle dei cartoni animati di quegli stessi anni ci hanno dato carica ed euforia già dai primi chilometri percorsi in Italia. Ora mancano 50 minuti all’ultima stanza prenotata su booking per questa estate.
La pensione Miranapoli ha un numero dispari di stelle, un arredamento retrò, infissi e tapparelle come quelli di casa di una nonna e sembra ferma agli anni 80 appunto, c’è l’aria condizionata però. Bello. Prima di cena, un’artista di strada intrattiene bimbi curiosi e senza telefonini tra le mani con uno spettacolo di marionette. Prima di dormire, una cameriera ci spiega una particolare tecnica con cui preparare cocktail separando le molecole dalla pianta per unirle a quelle dell’acqua. Una sorta di liquefazione che non ho capito bene, però sorridiamo entrambi e prendo un drink a base di rum e fumiamo un sigaro toscano. Stasera niente Booking, domani spiaggia e ritorno a casa.
Mi vengono in mente un sacco di storie ma io sono ancora in ferie: zaino Invicta in spalla, costume e t-shirt, attraverso, vado in spiaggia e tuffo a cufaniello.
Italia, Slovenia, Austria, Repubblica Ceca, Germania, Olanda, Belgio, Lussemburgo, Francia, Svizzera e di nuovo Italia, 10 stati e 4610 chilometri.
Tra qualche giorno si ritorna a Roma ed alla solita routine lavorativa, ma in questo caldo pomeriggio d’estate, ancora con la mente a tutte le città visitate, le notizie prima da internet e poi alla TV approfondiscono con sempre maggior dettaglio, novizia di particolari ma anche un po’ di qualunquismo e voyeurismo, la strage di Barcellona. Dopo il testo dei Beatles ascoltato a Lubiana, quello di Louis Armstrong ascoltato a Strasburgo, cerco di recuperare un po’ di fiducia con le parole di John Lennon
IMAGINE ALL THE PEOPLE SHARING ALL THE WORLD
YOU MAY SAY I’M A DREAMER
BUT I’M NOT THE ONLY ONE.