Siamo alle solite: disinformazione, mezze verità, incresciosa ignoranza, elusione, più o meno arbitraria, da parte di chi dovrebbe applicare le regole. Tutto ciò come premessa per un “ragggionamento politico” che sarebbe poi questo: il reato di immigrazione clandestina non funziona. Aboliamolo, cosa aspettiamo! Naturalmente tutto ciò accompagnato dal nulla più pneumatico e da un gioco di prestigio alla Houdini , in base al quale occultare un problema equivale a risolverlo.
Mi limito a porre la domanda: ma in base a quale logica o diritto internazionale o costume, o pretesa un soggetto si può introdurre anonimamente in una nazione girando in lungo e in largo senza controllo e facendo i fatti suoi? Voi lo permettereste a casa vostra? Magari gli dareste le chiavi? Fino a quando esistono uno Stato, dei confini, un “contratto sociale” che lega fra loro i connazionali, la distinzione fra il cittadino, cioè colui che accetta le regole, ha dei doveri e degli obblighi, e chi non ha tutto ciò mi pare dovrebbe rimanere, o no? Il buonismo imperante ci vorrebbe invece senza distinzioni, beatamente persi in un enbrasser nous, profumato all’acqua di Colonia (copio questa espressione dall’articolo di Ninconanco).
Ma torniamo al reato di immigrazione clandestina. Che non abbia funzionato è vero. Ma per quali motivi? I più non se lo domandano o, con astrusi “ragggionamenti politici”, fanno il gioco delle tre carte summenzionato. La magistratura non è stata messa in condizioni di operare, data la dimensione del fenomeno. Nessun meccanismo di smaltimento è stato previsto. Questo è vero. Peccato che poi si scopre che siano stati parecchi i magistrati che, con cavilli di ogni genere, hanno eluso la norma, di fatto derubricandola. Volete due esempi? Non c’è reato perché i migranti hanno agito in stato di necessità. Oppure non sono volontariamente venuti loro in Italia, ma sono stati i soccorritori a portarceli ( !!). Nei pochi casi in cui si è giunti a sentenza di condanna gli imputati hanno fatto ricorso…. Campa cavallo che l’erba cresce.
Parecchi pensano ai prefetti. Ma la derubricazione da reato a illecito amministrativo cambierebbe le cose? Ammesso, pur contro ogni evidenza logica, che ciò potesse apparire un disincentivo più efficace (?); ammesso che i prefetti siano più solleciti e meno sofistici nell’emettere gli ordini di espulsione, chi poi li metterebbe in esecuzione? Senza una procedura coatta di espulsione rimarrebbero, al pari delle sentenze, inutili pezzi di carta. Accompagnare coattivamente gli immigranti privi dei requisiti di diritto di asilo, vuole dire sapere come e dove portarli e quali condizioni nei loro paesi troveranno.
Se li lasciassimo nella fame, esposti a violenze di ogni tipo e sotto le bombe ciò non sarebbe una soluzione accettabile, perché o contraria all’ordinamento giuridico internazionale o ai nostri principi morali. Dunque?
Fenomeno biblico quello di milioni di migranti da Africa e Medio Oriente verso l’Occidente, così è stato detto. Ma allora non c’è paese che possa affrontarlo da solo. La Germania in questi giorni se ne sta accorgendo sulla pelle delle sue donne. Ma l’Occidente dov’è, dov’è l’Europa, dov’è l’ONU? Cosa spettano a muoversi , a promuovere un grande piano internazionale di sostegno e garanzia, agendo in parallelo sulle cause che hanno prodotto questo disastro?