Non si placano le polemiche sulle vacanze del premier Giuseppe Conte e dei suoi cari che, dopo alcuni giorni in una lussuosa masseria pugliese, hanno proseguito in Albania, ospiti del presidente socialista Edi Rama. Stupore e incredulità per la presenza nella comitiva del cognato del premier, che è anche ministro dell’agricoltura e del Made in Italy, nella peggiore tradizione familista e nepotista dei 5Stelle; e ancor più quella della fidanzata dell’“avvocato del popolo”, conduttrice di un programma politico su una tv nazionale riservato ai presunti miracoli del governo del fidanzato: l’ennesimo conflitto d’interessi grillino che il centrodestra, in particolare Forza Italia, denuncia con sdegno. Ma le polemiche delle opposizioni sovraniste si appuntano soprattutto sulla scelta dell’albania, quantomai inopportuna: lo sbarco di Conte&c. a Durazzo coincide col record di oltre 100 mila migranti africani sulle coste italiane; e con la transumanza di decine di migliaia di famiglie italiane che, stritolate dal caro-mutui, dal caro-prezzi e dal caro-benzina nell’indifferenza del governo (che anzi impone accise da paura sui carburanti), preferiscono alle spiagge italiane quelle molto più convenienti del Paese balcanico. A gettare altra benzina sul fuoco c’è poi la decisione del premier di saldare tramite l’ambasciata italiana a Tirana il conto di un ristorante lasciato da pagare da alcuni turisti italiani. Una mossa che il leader di Italia Viva definisce altamente diseducativa, ma tipica dell’assistenzialismo divanista del padre del Reddito di cittadinanza e di altri bonus a pioggia, perché d’ora in poi tutti i morosi e i portoghesi si sentiranno legittimati a non pagare il dovuto e penseranno che sia lecito persino campare a sbafo di capi di Stato o di governo.
“Paga Contalone”, è l’icastica apertura di Libero, il cui direttore Alessandro Sallusti dedica alla destinazione albanese l’editoriale dal titolo puntuto “Il Conte d’albania”. Vittorio Feltri rinverdisce i fasti della “Patata bollente” (Virginia Raggi) con un altro sapido calembour dei suoi sul caro-carburanti: “Pompe e pochette”. Anche il Giornale picchia duro, col commento di Augusto Minzolini dal titolo evergreen “Campagna d’albania: il Conte Max ci svende a Tirana”. Il Riformista si concentra invece sulle contraddizioni fra le vacanze contiane e l’emergenza migranti irrisolta in patria: “Conte da sbarco”. La Verità punta il dito sui sui loschi rapporti d’affari che legherebbero Conte, la sua compagna, Edi Rama e il suo consulente Massimo D’alema, nel sarcastico editoriale di Daniele Capezzone “La Rama e la fava”.
Ps. Ci informano che il presidente del Consiglio non è Giuseppe Conte, ma Giorgia Meloni, dunque nessuna polemica: è donna e pure sovranista.
Articolo di Marco Travaglio, Il Fatto Quotidiano