NON POTEVA MANCARE DA BARBARA D’URSO LO SQUALLORE DELLA VITTIMA CHE DIFENDE IL CARNEFICE- A CANALE 5 LA MESSA IN SCENA DI UN AMORE MALATO,IL DESERTO MORALE E L’INCULTURA CHE VI STANNO DIETRO, UN MIX DESOLANTE DI REALTA’ E FICTION IN CUI DOMINA LA SPASMODICA DITTATURA DELL’AUDIENCE: “CI SONO UOMINI CHE FANNO QUESTE COSE PER TROPPO AMORE”
Oggi a Pomeriggio 5 si è celebrata la morte di ogni lotta contro il femminicidio oltre che un teatrino avvilente.
Ylenia, in collegamento con Barbarella, ha difeso con il coltello tra i denti il fidanzato (è stato convalidato il fermo, le telecamere lo hanno ripreso mentre quella notte riempiva una tanica di benzina) e addio empatia nei suoi confronti.
La madre ha fatto irruzione nella stanza, ha chiesto di interrompere l’intervista, lei le ha urlato stronza, ha detto che la madre lo odia perché la vuole vedere con un avvocato o un comandante, poi ha definito la D’Urso “la più grande trasmettitrice con le palle”, ha detto che vuole andare da lei in studio domani, che Alessio la amava troppo per fare una cosa del genere e infine l’apoteosi: lei già 4 anni fa “era stata incendiata” da non si sa chi ma ha tanti amici ricchioni e trans, aveva detto tutto ai carabinieri ma poi i carabinieri purtroppo si sa, arrestano chi vogliono loro.
Insomma, il baratro. Anzi no, il baratro è stato quando la D’Urso le ha detto: “Ma lo sai che ci sono uomini che fanno queste cose per troppo amore?”. Per troppo amore. Ecco. Se c’è un messaggio sbagliato è questo: associare l’amore alla delinquenza. Perché se dai fuoco alla tua ragazza sei un delinquente. Punto. Non sei troppo innamorato, sei troppo criminale per stare fuori di galera.
Alla fine di questa faccenda di cui sarebbe meglio per il bene di tutte le donne non sapere più nulla se non la fredda cronaca, si trova solo la conferma del fatto che ahimè, esistono anche vittime complici del loro carnefice. Di una dipendenza psicologica malata e pure della loro ignoranza, che in questo caso ha un peso specifico importante.
E la trasmettitrice con le palle, se proprio è in prima linea nella lotta contro il femminicidio, dovrebbe lasciare Ylenia agli psicologi anziché a questi teatrini che possono alimentare un’idea malsana, oscena e già parecchio strisciante: “Certe donne se lo meritano”. No, neanche Ylenia se lo merita. Solo che non vuole essere aiutata e oggi farla parlare in tv o sui giornali è solo un insulto nei confronti di chi ha denunciato, di chi ha avuto coraggio, di chi, al contrario suo, voleva vivere.
Scritto di Selvaggia Lucarelli, postato sulla sua pagina Facebook